Domanda
Ho il morbo di Crohn, diagnosticato dal ’95. Interessa esclusivamente il colon, l’intero colon. Ora ho 29 anni. A 21 anni (1997) sono stato ricoverato e curato con cortisone, da novembre 1997 assumo immunosoppressori (azatioprina), che hanno avuto un buon effetto. A volte ho dei periodi in cui non sto bene e vedo muco e qualche traccia di sangue nelle feci. Le analisi del sangue, dalla fine del ’97 hanno dato sempre indici d’infiammazione nella norma o, qualche volta, di pochissimo sopra e rivelato un buon assorbimento. Non ho episodi di cancro al colon in famiglia e parenti diretti. Ho fatto l’ultima colonscopia nel marzo 1998. Poi 3 ecografie da cui risultava una buona situazione anche se leggere tracce d’infiammazione erano visibili in alcuni tratti. Mi hanno detto che bisognerebbe fare una colonscopia ogni due anni con 30-35 biopsie (un numero che non mi aspettavo). So che ci sono studi con risultati contrastanti sulla relazione tumore al colon-morbo di crohn. Certo in ogni caso meglio esser prudenti data l’altissima posta in campo. Come devo valutare l’entità del mio rischio? Quando devo fare la prossima colonscopia? Fare ripetutamente 30-35 biopsie può esser dannoso? La colonscopia è un brutto esame…ma so che devo farmi coraggio ed affrontarlo. Ringraziandovi sentitamente per quanto state facendo per tutti noi invio più cordiali saluti.
paolo
Risposta
Sarebbe opportuno iniziare i controlli endoscopici biennali, finalizzati alla prevenzione del cancro, a partire da 15 anni dalla diagnosi di colite di Crohn. L’esecuzione delle biopsie, anche se è oggetto di discussione tra gli esperti, non reca alcun danno.